«La senti questa voce?»
di Giorgio Tourn
Giampiero Comolli è un autore particolarmente interessante nel mondo librario evangelico. In lui si trovano infatti associati, intrecciati, percorsi di riflessione che di rado è dato riscontrare accomunati. Egli è anzitutto, per vocazione interiore, un viaggiatore, anzi un narratore di viaggi, scopritore di luoghi, paesaggi, esperienze; condivide naturalmente quest’arte e questa passione con molti altri personaggi interessanti, ma a differenza di molti di loro, a costituire il dato specifico del suo viaggio non è il protagonismo, l’autocelebrazione, il vanto della scoperta; il suo viaggiare è l’irresistibile movimento alla ricerca di messaggi imprevisti, visita il mondo come si sfoglia un libro aperto che bisogna saper leggere.
Come tutti i viaggiatori è alla ricerca di sé e per questo associa all’esplorazione di luoghi fisici quella dei luoghi interiori, affianca al movimento del corpo i percorsi dell’anima. Non a caso è da sempre affascinato dall’Oriente e dalla sua religiosità ed esplora con amorevole comprensione le esperienze di quel mondo. In questo campo il viaggio è l’opposto dell’esperienza precedente, è la concentrazione su se stessi nell’immobilità. Al centro dell’esperienza sta, come è noto, la pratica della meditazione. Ed egli la studia nei testi buddisti, la sperimenta con i maestri, si impegna a penetrare dall’interno il mondo del buddismo.
Ciò che caratterizza però la sua ricerca è il fatto che non solo questi percorsi si intreccino, si integrino, ma siano vissuti avendo sempre un riferimento alla fede cristiana, per essere più precisi alla rivelazione biblica. Il quadro di riferimento, in cui colloca tutte le sue esperienze, è un cristianesimo fondamentalmente evangelico, ma, pur sentendo fortemente il fascino di tutte le esperienze religiose nate in terra cristiana, ciò che lo afferra è il mondo della Scrittura.
Quando viaggia alle Canarie e si trova in presenza della colata di lava pietrificata del vulcano, dove il viaggiatore comune non vede nulla più che un fenomeno naturale egli percepisce presenze, echi di testi biblici, a lui la grande foresta suggerisce molto più che la bellezza della natura opposta alla civiltà, l’autentico contrapposto al corrotto, l’ecologia contro la macchina, è il segno ancor visibile dell’Eden delle origini Eden. E sulle sponde del mare a Cipro dove, secondo il mito, è nata Venere, come sulle scogliere di Rügen, illustrate dal pittore Friedrich in un suo quadro molto celebre. Le voci e le presenze che costituiscono il tessuto della sua riflessione sono ispirate alla Bibbia.
Per la spiritualità orientale la Parola, il messaggio nasce dal silenzio, ne è figlio, nella fede cristiana il silenzio, cioè la coscienza di sé, nasce dalla Parola.
- Giampiero Comolli, La senti questa voce? Corpo, ascolto, respiro nella meditazione biblica, (collana Spiritualità 9), Claudiana, Torino, 2014, 279 pagine.
L'articolo completo di Giorgio Tourn in: